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I Film di Oggi nelle Sale di Cantierecinema


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Il regista LUIGI SARDIELLO sarà ospite del cinema Caporali martedì 24 novembre allo spettacolo delle ore 21.30 aperto al pubblico e agli studenti della Giuria "David Giovani" e mercoledì 25 alle ore 10.00 alla matinée destinata agli studenti dell'Istituto Superiore Franco Rasetti di Castiglione del lago.


In entrambe le occasioni il regista presenterà il suo film e risponderà alle domande del pubblico.





Inseriamo di seguito una scheda del film curata dalla FICE:





PIEDE DI DIO


di Luigi Sardiello


Sceneggiatura: Luigi Sardiello


Fotografia: Tommaso Borgstrom


Montaggio: Bruno Sarandrea


Interpreti: Emilio Solfrizzi, Filippo Pucillo, Rosaria Russo, Antonio Catania


Produzione: Achab Film


Distribuzione: Achab Film Italia 2008 colore 100’








Girare un film che ricordasse la classica commedia italiana ed un titolo indimenticabile come Bellissima: così Luigi Sardiello (critico e sceneggiatore, oltre che direttore di riviste di settore) raccontava i motivi che lo avevano spinto ad esordire dietro alla macchina da presa con un film come Piede di Dio. E in effetti la sua storia ricorda in qualche modo il capolavoro di Visconti: cambiano l’epoca e gli scenari (invece di Cinecittà e del cinema, in Piede di Dio è il mondo del calcio a rappresentare un finto Eldorado) in cui, come sempre, sono le ipocrisie e le bassezze a caratterizzare una società basata in gran parte non sul merito ma sull’ingiustizia e il cinismo. Ed ecco che allora un assolato litorale del Salento diventa lo scenario in cui si muove il 40enne Michele Corallo (il bravo Emilio Solfrizzi), osservatore di calcio di provincia che passa le sue giornate tra i campetti di periferia alla ricerca di qualche talento. Si muove come un procuratore consumato ma nasconde una profonda solitudine ed un disagio che viene da lontano. Quella che per Michele sembra essere una delle tante trasferte infruttuose si trasforma invece nella grande occasione della vita: a rapire la sua attenzione è il talento purissimo del giovane Elia, un piccolo fenomeno dal piede fatato che dribbla i suoi coetanei come birilli e infila il pallone dove vuole. Scorrono sullo schermo le immagini di repertorio di Garrincha, l’indimenticabile ala del grande Brasile due volte (1958 e 1962) campione del mondo, che nonostante una grave malformazione fisica furoreggiò sui campi di pallone per tanti anni. Una scelta non casuale perché, come lui, anche il giovane Elia ha un problema, un piccolo ritardo mentale che l’accompagna da quando è stato abbandonato dal padre. L’incontro umano tra i due rappresenta il climax di questa commedia agrodolce con la quale Sardiello, affrontando un mondo tradizionalmente “ostile” ad essere rappresentato con efficacia dal cinema, mette in scena la metafora di una società infelice e corrotta, ma ancora capace, nonostante tutto, di riscattarsi. Un riscatto che passa attraverso la scelta sincera di Michele, che diventerà per Elia un vero secondo padre, accompagnandolo nel difficile percorso verso il professionismo. Con buona pace, almeno per una volta, dell’egoismo e del cinismo.





Gabriele Spila









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