Bookshop
Nei nostri musei il visitatore trova anche il servizio di informazione
turistica e altri servizi ad esso correlati e un book-shop in cui, accanto
al maerchandising tradizionale, vengono proposte le principali produzioni
artigianali ed enogastroniche del nostro territorio tra cui i merletti
a punto Irlanda di Isola Maggiore, la fagiolina del Trasimeno e lo zafferano
di Città della Pieve, prodotti coltivate nel nostro territorio
fin dall'antichità.
I tre bookshop da noi gestiti sono:
- Bookshop del Percorso Monumentale di Castiglione del Lago
- Bookshop del Percorso Monumentale di Città della Pieve
- Bookshop del Percorso Monumentale di Isola Maggiore
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Turismo
& Cultura :: Bookshop
Nei nostri bookshop il visitatore può trovare, accanto al merchandising
tradizionale, alcuni tra i più significativi prodotti dell'artigianato
artistico e della enogastronomia del Trasimeno.
L'artigianato artistico: il Merletto
La
lavorazione del merletto è introdotta ad Isola Maggiore nei primi
anni del '900 grazie alla figlia del Marchese Giacinto Guglielmi, Elena,
che affidò alla maestra isolana Elvira Tosetti De Santis la fondazione
di una scuola dove le figlie dei pescatori isolani appresero la delicata
lavorazione dei pizzi all'uncinetto.
La creazione della scuola di Isola Maggiore si inserisce in un fenomeno
più ampio che interessò l'Italia tra la fine del XIX e gli
inizi del XX secolo: il rinnovato interesse verso il settore tessile e
la conseguente riscoperta delle antiche e tradizionali lavorazioni del
merletto. Mezzo secolo più tardi, negli.anni '60, la preziosità
della lavorazione del merletto e la crescente richiesta di pizzi, stimolò
alcune donne ad intraprendere una attività lavorativa vera e propria.
L'iniziativa fu presa dalla Signora Maria Vittoria Semolesti che con la
riattivazione dell'antica scuola ebbe riconoscimenti anche a livello internazionale.
Oggi nel Museo del Merletto di Isola Maggiore allestito all'interno del
Palazzo delle Opere Pie si può ammirare una vasta esposizione di
prestigiosi manufatti.
I Merletti di Isola Maggiore e altri manufatti realizzati dall'azienda
tessile Caprai si possono trovare in tutti i nostri bookshop in particolare
nel Bookshop del Museo del Merletto di Isola Maggiore.
I prodotti enogastronomici
Il Lago Trasimeno è da sempre il fulcro della vita e dell'economia
del territorio infatti anche oggi il lago continua a rappresentare il
centro delle attività economiche grazie a un buon sviluppo del
turismo e di conseguenza dell'artigianato e dell'agricoltura. Il Trasimeno
è tuttora un lago pescoso: nelle sue acque vivono anguille, tinche,
lasche, lucci, carpe e la pesca è un'attività professionale
per decine di persone, Le coltivazioni prevalenti sono quelle collinari
dell'olivo (extravergine Dop Umbria, menzione geografica Colli del Trasimeno)
e della vite (vino Doc Colli del Trasimeno) ma c'è almeno un ortaggio
che merita un discorso a sé: la fagiolina, piccolissimo fagiolo
del tipo "dall'occhio" precedente l'arrivo dall'America delle
varietà oggi più coltivate. Nella banca del germoplasma
costituita dalla Provincia e dall'Università degli Studi di Perugia
sull'Isola Polvese sono custoditi i semi di 18 ecotipi di fagiolina del
Trasimeno, con una sessantina di altre piante raccolte in loco: fava,
cece, zucca, melone, cocomero, pomodoro, peperone, spinacio, cipolla,
basilico, prezzemolo.
Vino
Quella del vino è per fortuna una tradizione in via di riscoperta,
negli ultimi anni non solo è cresciuto il numero di aziende che
producono ottimi vini dalle colline intorno al lago, ma l'attenzione
verso la produzione di qualità è diventata primaria e
molti sono stati i passi avanti fatti anche grazie ad un ottimo Consorzio
di tutela della Doc Colli del Trasimeno e al Comune di Castiglione del
Lago, che lavora da molti anni assieme al Consorzio per la valorizzazione
qualitativa e di immagine di questa denominazione. Sangiovese e lanaiolo
per i rossi e grechetto per i bianchi tornano ad essere prodotti e valorizzati
con vini non troppo impegnativi, dal rapporto qualità prezzo
invidiabile.
I nostri Bookshop propongono:
- Vino Cantina del Trasimeno
Rosso : Baccio del Rosso - Corniolo - Divina Villa
Bianco: Nuricante
- Vino Azienda Villa Po' Del Vento
Rosso: Trasimeno Rosso 1999 - Trasimeno Rosso 2000
Bianco: Bianco Umbria
Rosè: Umbria Rosato
I prodotti si possono trovare nel bookshop del Percorso Monumentale
di Città della Pieve.
Per informazioni e ordinazioni compilare il Modulo quì a lato.
Olio extra-vergine d'oliva
Dolci colline abbracciano per i tre quarti le sponde del lago e sono
colline verdeggianti di olivi da duemila anni e più. Come in
gran parte dell'Umbria, ma qui c'è una varietà di olive
altrove quasiinesistente, la Dolce Agocia, che con la Moraiolo e due
cultivar più comuni, Leccino e frantoio, entra nella composizione
dell'extravergine Dop Umbria-Colli del Trasimeno, L'olio ha colore dal
verde al giallo dorato, odore fruttato medio-leggero, sapore fruttato
con media o leggera sensazione di amaro e piccante.
Un bell'oliveto tradizionale si trova nell'Isola Polvere, nel cuore
del Parco: esteso su 40 ettari e coltivato secondo i principi dell'agricoltura
biologica, è di proprietà della Provincia di Perugia,
come il frantoio dove si spremono a freddo le olive, raccolte a mano.
L'extravergine che se ne ricava è in parte usato per iniziative
promozionali e in parte commercializzato da ditte appaltatrici.
I nostri Bookshop propongono:
- Olio Extra D.O.P. Azienda Mercuriali
- Olio Extra vergine Azienda Marcello Rossi
- Olio Extra vergine Azienda Mazzuoli
I prodotti si possono trovare nel bookshop del Percorso Monumentale
di Città della Pieve.
Per informazioni e ordinazioni compilare il Modulo quì a lato.
Fagiolina del Trasimeno
Le origini della Fagiolina del Trasimeno sono da ricercarsi in Africa
da dove, attraverso gli scambi con la civiltà etrusca, ha raggiunto
e si è diffusa in tutto il bacino del Trasimeno, trovando qui
i terreni umidi, condizione ideale per l' ottenimento di un prodotto
di qualità eccellente. Coltivata fino al dopoguerra, prevalentemente
negli orti, ha rappresentato il principale apporto proteico all'alimentazione
delle popolazioni locali. Considerata di fat- to estinta, è stata
recuperata grazie al paziente e assiduo lavoro di alcuni agricoltori,
all'intervento della Comunità Montana "Monti del Trasimeno",
e del Comune di Castiglione del Lago: oggi la Fagiolina del Trasimeno
è riconosciuta come Presidio Slow Food. La Fagiolina del Trasimeno
di solito viene utilizzata come legume da mangiare fresco.
Il seme è piccolo e bianco come un chicco di riso. Per questo
si chiama anche risina, coltivata da sempre sui terreni attorno al lago
e diffusa fino agli anni cinquanta, in seguito la fagiolina del Trasimeno
è quasi scomparsa: non sono più di tre i coltivatori rimasti.
Colpa di una coltivazione lunga , faticosa, e ancora del tutto manuale:
dalla semina alla raccolta fino alla battitura. La maturazione inoltre
è scalare: i fagioli devono essere raccolti ogni giorno per un
paio di settimane. Le piantine si sistemano nell'aia, si fanno essiccare
e si battono con forche e bastoni; poi con i vagli si separano i semi
e si insaccano. Per difendere la fagiolina dall'attacco del tonchio
(il suo peggior nemico) le tecniche di conservazione sono diverse: molti
ad esempio chiudono i semi in barattoli di vetro con pepe o foglie di
alloro. Le ricette locali a base di fagiolina sono semplicissime: quella
essiccata si mangia lessa con un po' di olio extravergine di oliva oppure
si salta in padella con un soffritto di cipolla e rigatino aggiunti
al pomodoro, mentre quella fresca (il cornetto) si passa in tegame con
pomodoro aglio.
I nostri Bookshop propongono:
- Fagiolina del Trasimeno della Azienda Melagrani
- Fagiolina del Trasimeno e altri legumi (Fagioli borlotti, ceci,
farina di farro, farro) dell'azienda Mainò
I prodotti si possono trovare nel bookshop del Percorso Monumentale
di Città della Pieve.
Per informazioni e ordinazioni compilare il Modulo quì a lato.
"Il croco di Pietro Perugino" Zafferano di Città
della Pieve
Documentata fin dal sec. XIII, la produzione di zafferano a Città
della Pieve trova una più estesa descrizione negli Statuti della
Gabella del 1537 dall'allora Castel della Pieve. Si evince così
che la produzione di zafferano era molto importante per l'economia locale.
La pianta doveva soprattutto servire alla tintura delle stoffe dato
che la città era un impor- tante centro di produzione di tessuti.
Il fatto che lo zafferano sia stato coltivato nel terri- torio pievese
al tempo in cui visse Pietro Perugino, induce a stabilire un collegamento
con le cucina del suo tempo e a riscoprire quelle ricette rinascimentali
dominate dall' aro- ma dello zafferano, la più ricercata tra
le spezie in Occidente fino a tutto il sec. XVI.
I nostri Bookshop propongono:
- Zafferano: Il Croco di Pietro Perugino, zafferano di Città
della Pieve
I prodotti si possono trovare nel bookshop del Percorso Monumentale
di Città della Pieve.
Per informazioni e ordinazioni compilare il Modulo quì a lato.
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